Generalmente si tratta del periodo “consigliato” di validità della taratura, ossia la scadenza del documento emesso dal laboratorio. Perché si definisce “consigliato”. Questo per il fatto che l’intervallo di taratura deve essere definito direttamente dal cliente sul proprio manuale di qualità con l’approvazione del proprio consulente qualità ed ente certificatore che in base ad alcuni parametri potrà definire intervalli di scadenza diversi per tipologia di strumento in base ad alcuni parametri:
I termine “Certificato di Taratura” o “certificato di calibrazione” identifica un documento emesso esclusivamente da un Centro “LAT” accreditato da Accredia, che di conseguenza riporta il logo “Accredia” seguito dalla sigla “ LAT N° ???” (Laboratorio Accredia di Taratura N°) che ne determina la validità e la tracciabilità.
Il possesso di uno strumento di misura certificato LAT/Accredia (o equivalente, se emesso in altri stati) non necessita di nessun altro onere per dimostrare che il servizio metrologico acquisito è stato svolto in conformità a quanto previsto dalla norma (UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005) e viene spesso definito “certificato primario”
Il Rapporto di Taratura “RDT” è invece un documento emesso da un laboratorio di taratura nel rispetto delle procedure di verifica redatte ed approvate internamente. In questo caso, vengono impiegati per la taratura degli strumenti di misura dei “campioni primari” certificati “LAT” o equivalenti sulla base della “taratura con riferibilità a campione primario”. Tutte le verifiche devono essere eseguite in conformità alle norme ISO 9001 e secondo quanto previsto dalla normativa applicabile UNI CEI EN ISO/IEC 17025:2005, seguendo un preciso schema di taratura che deve contenere:
Per riassumere:
Generalmente gli strumenti di misura ed in particolare i campioni di verifica certificati ACCREDIA vengono utilizzati come “campioni primari” (es. blocchetti di riscontro P.P., provini di durezza, calibratore fonometrico, ecc… ), ossia impiegati per la verifica e taratura di altra strumentazione utilizzata per il controllo sul campo. Mentre i rapporti di taratura “RDT”, che coprono una percentuale molto elevata delle tarature di strumentazione, si impiegano per la verifica degli strumenti di misura utilizzati direttamente nel controllo qualità dei parametri di misura specifici in base alla tipologia di strumento tarato. Quest’ultimo non possono essere impiegati per effettuare la taratura di altra strumentazione. Non esitate a contattarci per qualsiasi dubbio in merito.
La strumentazione deve essere inviata presso la nostra sede, dopodichè sarà nostro cura eseguire tutti i controlli e sottoporre la strumentazione a taratura comunicando tempestivamente le eventuali fasi di lavorazione, eventuali anomalie riscontrate e tempi di consegna.
Indirizzo di spedizione:
Arroweld Italia Spa
Via Monte Pasubio, 137
3601 Zanè (VI) – Italia
Casuale : conto/certificazione
Personale in accettazione: Paolo Rizzato
Non esitate a contattarci per qualsiasi dubbio in merito (Filo Diretto 0445/492313)
Bella domanda!! Certamente si presume che lo strumento di misura nuovo appena acquistato sia perfettamente calibrato e conforme alle caratteristiche tecniche specificate. In realtà lo è praticamente sempre, fatto esclusione di alcuni casi dove possono verificarsi eventuali difetti di costruzioni o guasti elettronici.
La necessità di sottoporre lo strumento nuovo alla taratura esula perciò dalla semplice verifica della precisione e calibrazione dello strumento i se stesso, ma identifica una procedura eseguita in conformità alle normative vigenti del sistema qualità ISO. Ossia diventa una procedura obbligatoria per tutte le aziende certificate che ne fanno parte e utilizzano strumentazione di misura e controllo che periodicamente deve essere sottoposta a taratura. Lo scostamento e l’incertezza di misura riscontrati, certificati dal laboratorio, dovranno essere tenuti in considerazione per tutte le fasi di misurazione eseguite dallo strumento stesso.
Da segnalare che alcune case costruttrici, per strumentazione di un certo valore, forniscono direttamente il certificato di calibrazione
Certamente NO! Ci sono innumerevoli parametri che stabiliscono quale e quanta strumentazione deve essere sottoposta a taratura periodica e vanno definiti sicuramente con il proprio consulente della qualità ed ente certificatore attraverso la creazione di un manuale interno della qualità dove verranno inseriti tutti gli strumenti di misura necessari per l’accreditamento con la relativa periodicità di taratura.
In alcuni casi, la taratura degli strumenti diventa necessaria anche per le aziende che non sono certificate ISO. Questo per il fatto che lavorando per altre imprese certificate a loro volta necessitano di sottoporsi ad un protocollo di qualità per garantire la filiera di lavorazione del prodotto finale.